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Oratorio di S. Caterina da Siena del Paradiso

SIENA



Nel 1787 la Contrada del Drago ottenne dal Granduca Leopoldo II la chiesa del soppresso Conservatorio del Paradiso per adibirla a proprio oratorio. La chiesa delle monache, eseguita nel terzo decennio del Seicento, venne in parte rinnovata dopo un incendio tra il 1693 e il 1694. La facciata è posta al colmo di una duplice rampa di scale e presenta un paramento a cotto in vista su cui si aprono un portale a timpano triangolare e una finestra quadrata. Anche il coronamento è timpanato.

L’interno presenta tre campate delimitate da lesene ioniche. L’altar maggiore è inserito in una grande nicchia semicircolare; i laterali in vani arcuati a tutto sesto, mentre la volta è a botte. L’insieme è decorato da stucchi finemente eseguiti a motivi fitomorfi e figure.

Sull’altar maggiore dove spicca un alto ciborio ligneo intagliato e dorato con due figure laterali di angeli, opera presumibile di Giovanni Mazzuoli (1694), è collocato un’immagine della Madonna col Bambino chiamata “Madonna della Tegola” (XVII sec.). Dietro all’altare è una grande tela con la Pietà con Santa Caterina da Siena (circa 1613), opera di Francesco e Vincenzo Rustici. In chiesa è anche conservato uno stendardo processionale con Santa Caterina da Siena di Amos Cassioli
(1856), mentre agli altari sono esposte due tele, a destra la Madonna con le sante Maria Maddalena e Caterina d’Alessandria con l’immagine di San Domenico in Soriano di Domenico Manetti (1648-1649) e a sinistra il Matrimonio mistico di Santa Caterina da Siena, dal vibrante colorismo, opera di Raffaello Vanni (1650). Alla parete destra è collocata una statua di Lorenzo Marrina raffigurante l’Annunziata (1521-1524).

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