Palazzo Salimbeni
SIENA
Nel 1959 il Monte dei Paschi di Siena decide di dare un nuovo assetto alla sua sede storica, ipotizzando anche la costruzione di un nuovo edificio alla Lizza nel quale trasferire parte dei servizi. Pierluigi Spadolini viene pertanto incaricato di un 'progetto generale di restauro e riordino' del complesso del Monte dei Paschi, abbondantemente restaurato e rimaneggiato tra Ottocento e Novecento. Da questo primo studio nasce il successivo incarico di restauro e ristrutturazione, conferito al solo Spadolini dopo la morte degli altri due progettisti. I lavori sono conclusi alla fine degli anni settanta con il restauro della chiesa di San Donato trasformata in sala congressi e spazio museale della quadreria del Monte dei Paschi. Entusiastico il giudizio di Francesco Gurrieri che nell'intervento di Spadolini vede una delle opere più significative dell'architettura del novecento, ultimo capolavoro dell'architettura organica in Italia. La sede del Monte dei Paschi è situata nel centro storico di Siena e è data dall'insieme di tre antichi palazzi costituenti i tre lati della piazza Salimbeni, suggestivo spazio dall'equilibrio rinascimentale situata in adiacenza della spina di via dei Banchi, principale asse di collegamento tra la porta occidentale e il cuore di piazza del Campo. L'intervento spadoliniano, concentrato prevalentemente sugli interni, ha del tutto riconfigurato il fronte orientale ridisegnando il cortile esterno, detto della Dogana. La fase più interessante, per qualità delle soluzioni formali proposte, è quella della nuova progettazione, concentrata nella centrale torre dei Salimbeni e nel complesso della ex chiesa del San Donato e della sala studi, situati ad una quota più bassa rispetto al piano terra dei tre palazzi. Per quanto concerne la destinazione d'uso, nei palazzi Tantucci, Spannocchi e Ranieri Salimbeni sono stati ubicati gli uffici e la direzione generale, mentre nella parte centrale e nella rocca, gli ambienti di rappresentanza con la grande sala della rocca stessa per convegni e congressi, la sala delle armi come archivio storico, la galleria dei Peruzzi come passi perduti della sala della Deputazione e della Presidenza, il fondaco come ingresso e la parte retrostante il fondaco come pinacoteca.